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domenica 14 novembre 2010

13 NOVEMBRE: GIORNATA CONTRO LA VIVISEZIONE

E' fatta. La manifestazione animalista con corteo della nostra "area" è stata un successo.
Si è svolta proprio nella nostra città, Ivrea, bellissima cittadina ma, ahinoi, morta dal punto di vista dell'impegno sociale e politico. Il nostro corteo ha contribuito, oltre che a portare il messaggio animalista, a scuotere una città piatta e passiva.
Durante il corteo, che si è svolto nelle vie del centro storico, le reazioni della gente sono state molteplici. Taluni si sono mostrati interessati, forse anche stupiti, altri erano già a conoscenza delll'orrore della vivisezione, altri, invece, se ne sono fregati, come sempre, e rimangono passivi e schiavi del sistema.
Abbiamo voluto gridare e ribadire che la battaglia animalista non è di proprietà di alcuno schieramento politico. Gli animali se ne fregano del nostro colore politico quando vengono torturati in nome della scienza.

La vivisezione è una barbaria totalmente EVITABILE. Non credete a quei falsi profeti con il camice bianco che vi promettono le cure al costo di sacrificare vite animali. Gli animali soffrono quanto noi e se è vero che l'uomo debba essere il "Signore" della Terra, deve tutelare anche i diritti degli essere più deboli. Purtroppo, però, l'uomo si comporta da sfruttatore del pianeta. Tutto viene impiegato per ottenere profitto, sempre in nome del denaro e del benessere di pochi.
Informatevi, boicottate le aziende che finanziano e sfruttano la vivisezione.

giovedì 11 novembre 2010

12 novembre, Giornata del ricordo dei caduti militari e civili

Il 12 novembre 2003, 19 soldati italiani persero la vita a Nassirya, a causa di un attentato terroristico.
Molte furono le polemiche scatenate da questo avvenimento: i "patrioti" annunciavano lutto nazionale, mentre gli antagonisti si rifiutavano addirittura di osservare un minuto di silenzio da dedicare ai nostri connazionali.
Penso che la ragione non sta da una parte sola. Esterno tutta la mia indignazione verso coloro i quali, fregiandosi di slogan e simboli pacifisti, inneggiano alla morte di altre persone. D'altra parte esterno la mia indignazione anche nei confronti di tutti quei patrioti omologati che non perdono occasione per esaltare i "valori" della nostra democrazia.
I nostri soldati combattono una guerra di cui non dovrebbe importare nulla all'intero continente europeo, questa è la verità. Per cui noi lottiamo affinchè questi ragazzi tornino a casa dalle loro famiglie, a svolgere il loro dovere dove ce n'è più bisogno: in Italia.
Noi lottiamo affinchè cessi questo inutile conflitto che si basa sulla ragione meno nobile del mondo: il denaro.
Ebbene, noi lottiamo affinchè regni la pace, ma, a contrario degli "antagonisti" saremo sempre pronti a portare alti i colori della nostra bandiera, ed a rendere onore ai nostri connazionali, anche se stanno combattendo, non per loro decisione, da quella che noi reputiamo la parte sbagliata. O meglio, non esiste parte giusta, ma esistono solo le scelte sbagliate che i nostri governi hanno intrapreso, andando ad appoggiare i soliti americani invasori.
Per questo noi gridiamo RITIRATE LE TRUPPE! tornate a casa, ragazzi...

la caserma dei Carabinieri a Nassirya dopo l'attentato


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